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SIENA Itinerari in città - Il Borgo d’Ovile


Percorrendo Via Vallerozzi, cuore della Contrada della Lupa, ci addentriamo alla scoperta del popoloso quartiere di Ovile.
Scendendo il ripido pendio di Via Vallerozzi, si arriva fino alla bella Porta Ovile (XIII secolo), all’altezza dell’Oratorio di San Rocco, chiesa della Contrada della Lupa, originariamente questa zona era abitata da pastori e greggi. Lungo la discesa, deviando a sinistra, si giunge alla Fonte Nuova d’Ovile, un tempo molto frequentata dalle massaie che se ne servivano per lavarvi i panni.
La Fonte Nuova d’Ovile è una tra le più belle della città, opera di Camaino di Crescentino e Sozzo di Rustichino, costruita tra il 1296 e il 1303. E’ in stile gotico, formata da due grandi archi a sesto acuto di ispirazione cistercense. La fonte venne costruita al fine di portare l’acqua nel quartiere per usi sia agricoli che artigianali. Ricordiamo che la città di Siena, per supplire alla mancanza di sorgenti, provvide alla realizzazione di un acquedotto, meglio conosciuto con il nome di Bottini, il quale attraverso le sue gallerie sotterranee raggiunge i 25 chilometri di lunghezza, per rifornire di acqua le dodici fonti cittadine e le 350 cisterne posizionate nei punti strategici del centro storico.
Giunti alla Porta Ovile a destra si prende per Via del Comune, strada leggermente in salita che attraversa la Contrada del Bruco e ci conduce alla Basilica di San Francesco, opera compiuta solo nel 1475, sul fianco destro della basilica troviamo l’ex convento di San Francesco che oggi ospita alcune facoltà dell’Università senese.




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