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SIENA Arte e monumenti - Palazzo Piccolomini e delle Papesse


Dalla Croce del Travaglio, lungo Via Banchi di Sotto di fronte l’Università (antico collegio dei gesuiti), si impone con tutta la sua austera mole il Palazzo Piccolomini: il più bel palazzo rinascimentale di Siena, fatto costruire da Giacomo e Andrea Piccolomini Todeschini nipoti di Papa Pio II.

Siena - Palazzo Piccolomini e delle Papesse
Siena - Palazzo Piccolomini e delle Papesse


Fu questa la residenza della nobile famiglia senese, banchieri della corte papale che fin dal XII secolo era tra le più importanti e influenti della città. A Bernardo Rossellino, architetto prediletto di Papa Pio II ed al secolo Enea Silvio Piccolomini, spetta probabilmente il progetto dell’edificio, mentre la direzione dei lavori di costruzione – il cui inizio avvenne nel 1469 – spettano a Pier Paolo del Porrina.

Elegante e armoniosa è la facciata in pietra a tre piani sulla quale sono presenti due stemmi della famiglia Piccolomini, la parte superiore è aperta da bifore e da finestre a croce guelfa ed è coronata da un cornicione. Il palazzo si caratterizza anche da un cortile interno, i cui capitelli sono sicuramente opera dello scultore Marrina e realizzati intorno al 1509 -1510.

Nella sua magnificenza il palazzo ricorda sia Palazzo Ruccelai di Leon Battista Alberti, sia quello che lo stesso Rossellino disegnò per il Palazzo Piccolomini di Pienza. Alla fine del secolo XVII, questa grande famiglia si estinse e la Consorteria Piccolomini decise di affittare l’edificio al Collegio Tolomei (Istituto fondato da Celso Tolomei nel 1629, il cui compito era quello di educare giovani nobili), che vi rimase fino all’inizio dell’Ottocento. Successivamente il Collegio si trasferisce altrove e dal 1824 il palazzo viene concesso in uso allo Scrittoio delle Regie Fabbriche, cioè allo Stato, divenne così sede di vari uffici governativi.

Dal 1858 ospita l’Archivio di Stato che, oltre ad una raccolta cospicua di documenti storici, artistici e letterari, conserva la Galleria delle 103 Tavolette Dipinte cioè delle copertine dei libri di Biccherna e Gabella (libri contabili del Comune del XIII – XVIII secolo). Nel corso degli anni fino ai giorni nostri l’edificio è stato più volte sottoposto a restauro e per lo sviluppo delle funzioni dell’Archivio, la superficie del palazzo è stata ampliata. Attualmente le sale adibite ad uffici, laboratori e depositi dell’Istituto sono 108.

Sorge a pochi passi da Piazza del Campo, lungo la prestigiosa Via di Città, il Palazzo Piccolomini noto come Palazzo delle Papesse e costruito per volere di Caterina Piccolomini (tra il 1460-1495), sorella di Papa Pio II, la quale affidò il progetto a Bernardo Rossellino. L’edificio è un tipico esempio di architettura rinascimentale di gusto fiorentino, che si sviluppa su tre piani: al pianterreno la facciata è in pietra a bugnato, ai piani superiori si caratterizza per la presenza di bifore. Nel 1884 il palazzo fu acquisito dalla Banca d’Italia e fu quindi sottoposto a diverse modifiche per adeguarsi alla nuova funzione, risalgono a questo periodo gli affreschi in stile neorinascimentale che decorano alcune sale del piano nobile del palazzo. Al secondo piano è posta una terrazza dalla quale si può ammirare uno scorcio del cosiddetto “facciatone” del Duomo, mentre nel punto più alto del palazzo (sul tetto) è collocata un’altana che offre una straordinaria veduta di Siena.

Dopo un nuovo e accurato restauro, nel novembre del 1998, il palazzo è stato riaperto al pubblico con la nuova funzione di Centro per l’Arte Contemporanea, sostenuto sia dal Comune di Siena sia da sponsor privati. Ha come obiettivo la promozione dell’arte contemporanea attraverso un’ intensa attività di mostre, eventi e svolgendo anche iniziative editoriali, di ricerche sperimentali e di didattica. Tre sono le aree di cui dispone il Centro per le esposizioni: al pianterreno è il Bookshop (rinnovato su progetto dell’artista Luca Pancrazi), una libreria specializzata in arte contemporanea e spazio che annualmente viene interpretato da artisti diversi; segue l’ex Caveau della Banca d’Italia – camera di sicurezza, costruito nel 1952 – divenuto ora lo spazio in cui a rotazione ogni artista crea la propria opera inedita; tutte le sale del palazzo ospitano altrettante opere di vari artisti.




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